mercoledì 2 marzo 2011

Marzo

L'uomo del 2011 ha imparato dai propri errori, beve cristallo a tavola, piange solo se necessario.
Cammina solo per la strada fredda vivendo di frivole immagini, ama il sole, detesta il calore, il calore non gliel' ha mai dato nessuno, l'ha imparato dai film in bianco e nero, dalle canzoni dei 45 giri, è cresciuto ed ha capito che la vita non suona come un disco, ma grida, grida da dentro.
L'uomo del 2011 veste di bianco, ha i capelli color oro che volano col vento assieme alle sue paure. Non teme il giorno, i posti affollati, non teme la notte ed i bar solitari.
Vuole andarsene ma vuole restare, parla, fuma, sogna, canta, ma infine non dice nulla, ha smesso di trasmettere emozioni.
Si dondola tra un caffè ed un suono ricercato, si siede qui, si siede li, ora confuso , ora triste, ora felice.
Sa cosa vuol dire avere il cuore spezzato, lo ha avuto mille volte, ed ogni volta ne è uscito con tante bende ma nessuna ferita mortale, le bende col tempo se ne vanno, le cicatrici si dissolvono ad ogni nuovo amore. Ma si sa, l'ha detto lui, ora è finita. Ora la propria vita la gestisce lui. Basta poesie, basta fiori, basta lacrime, basta parole. Vive dell'assenza, e in essa quasi trova un riparo.
Ora è forte, dice di saper comandare il proprio cuore, le chiavi le tiene in un cassetto ricoperto di api, nessuno ci mette la mano, la paura di pungersi batte la paura di tentare e a lui va bene così.
Ha sempre chiesto molto, ha sempre avuto poco. E' per questo che ora cerca solo se stesso, un luogo chiaro, con l'aria tiepida, la sua musica, i suoi colori spenti e nell'aria un profumo di libertà. Questo è, questo sono , questo siete. Una continua ricerca. Buon marzo.