martedì 30 marzo 2010

Le tre mancanze.

Certe persone entrano nella tua vita, ti fanno passare dei momenti magnifici, ti stanno davvero vicine, puoi parlare di tutto, poi dopo un pò trovano qualcun altro, ti sostituiscono, ti usano, come fossi una scarpa, una borsa.
Voi mi avete sostituito, ma io non ho sostituito voi tre. Per me voi tre siete nel mio cuore, più di prima forse, mi manchi tu M, mi manchi perchè sei una persona concreta, sincera e con la quale quelle poche volte che ci siam visti ho sentito una grande sintonia. Mi manchi tu A, mi hai fatto vedere per la prima volta la mia città, mi hai protetto e m'hai voluto bene. Mi manchi tu C, tu forse sei quella che mi ha sostituito di meno, tu hai semplicemente seguito di più il cuore, e hai fatto bene, tu stai a poca strada da me, se volessi anche vederti potrei, però alla fine è giusto che tu segua il cuore.
Mi mancate, il ricordo che ho di te M e bere un qualcosa alla frutta in un bar vicino al centro commerciale, e poi ridere assieme, ridere tanto. Il ricordo che ho di te A è una Milano piena di neve, un freddo fuori e caldo nel mio cuore, una forte amicizia, che però non c'è più. Il ricordo invece C che ho di te è quello più forte, io che piangevo sulle tue gambe in Galleria Borromeo. Caldo estivo, ero fragilissimo, nonostante ti abbia sempre dimostrato il contrario.
Vi voglio bene. A presto, o a mai più.

giovedì 18 marzo 2010

Io vado di moda


La moda nasce come concetto, come linguaggio e come modo per amare.
E' un ideale.
Non ha importanza se costi, se non sarai mai capito e se a volte vai contro agli altri, perchè fino a quando non andrai contro a te stesso allora ti sentirai parte della moda.
La moda non sono i fashion blog, non è l'andare a sbancare H&M, non è avere mille cardigan fighi e mille canotte strambe, è molto di più.
La moda è nell'aria e non vogliamo rendercene conto, o meglio, nell'aria c'è il disperato bisogno di "andare di moda". La moda è nell'aria almeno quanto lo è il razzismo, la violenza. La moda quasi è diventata violenza , razzismo. Se non hai non sei, se non sei non puoi avere. Il fatto è che quando sei felice di vestirti, quando dici "si l'ho pagato una follia ma ne è valsa la pena", quando il tuo lui ti bacia e tu hai addosso la tua ultima spesa folle, quando diventi un mito per le amiche perchè hai una Birkin, non ringraziare il tuo sorriso e i tuoi occhi, ringrazia Mr.Hermes, che ha dato al tuo sorriso e ai tuoi occhi quel tocco in più.
Il fatto è che quando sei felice di come sei, di come ti vesti, di come gli altri ti guardano, allora sei tu che vai di moda. Ora puoi dirlo: Io vado di moda.


(outfit: Miu Miu PE 2010)

domenica 14 marzo 2010

Come il vento

Che settimana di merda, che mese di merda. Voglio aprile.
Voglio uscire senza giubbotto e fumare in terrazza senza sembrare un profugo.
Non voglio più mettere scarpe scomode e pesanti cappotti.
Voglio essere libero, fare shopping a Milano, bere il tè seduto sul balcone, aprire le finestre e sentire aprile.
Voglio andare a Venezia con il trench, uscire il sabato sera con solo una clutch, nessuna pesante borsa, nessun peso, nessuno sbattimento. Vorrei camminare, andare in bicicletta,nessun tram, nessun taxi, nessun contatto forzato all'interno di mezzi pubblici sporchi. Vorrei comprare un pasticcino e poi spruzzarmi il mio Prada sul collo.
Vorrei la semplicità, vestiti chiari, vorrei che la nostra vita fosse di nuovo leggera, come il vento d'aprile.

giovedì 11 marzo 2010

In my bag

Che bello marzo, un giorno nevica, un'altro fa caldo.
Lady Gaga si è momentaneamente stufata di far video e alla radio si sente solo musica noiosa.
Ai giornali parlano ancora del look della Clerici al Festival, brutta grassona, tanta importanza ad un elefante con addosso dei lustrini cuciti da un designer fallito anni fa, neanche si parlasse del dolce e buono Dumbo. Ai telegiornali poi è ancora peggio, ma alla televisione in generale. Si carina la Hunziker che ride per forza, si ma che ridere Greggio, che ridere prendere per il culo dei politici che rovinano l'Italia. Poi si parla di bellezza e chi ti fan vedere? Belen, ah beh, si, carina, ma morta li, la risata più antipatica degli ultimi due anni televisivi.
E' così, siamo circondati da mediocrità. Mediocrità superficiale, nei vestiti, in tutto ciò che è l'estetica, oramai diventata anti-estetica, ma soprattutto mediocrità sentimentale, morale.
Siamo circondati da un 2010 in cui la notizia bomba è il lifting di Patty Pravo e, per quanto ti possa amare Patty, ma scusa, non ce ne frega na sega.
Siamo attorniati, attanagliati da un 2010 in cui i propositi saranno quelli di sposare un ricco e farsi mantenere, fare un sacco di soldi, fare quello che nemmeno ci possiamo permettere solo per dimostrare che anche noi "siamo".Il problema è che non siamo, ma appariamo, il problema non è l'Italia , la neve a marzo, o le tette della Ventura, oramai sempre più sode nonostante l'età, il problema di questo marzo siamo NOI.
Siamo noi che andiamo bene ma che vogliamo dimostrare il contrario, siamo noi che non ci amiamo abbastanza ma che vogliamo dimostrare al prossimo che siamo al top sempre. Siamo noi che stiamo ore chiusi in camera non scollandoci dai siti internet, siamo noi che pur di non essere soli ci compriamo una Balenciaga nuova e la teniamo in adorazione dentro la scatola, siamo noi che abbiamo paura che uscire dalla porta con una tuta addosso sia come sparare alla croce rossa.
Il mio consiglio? Spegnere il pc, prendere la propria borsa e smetterla di ammirarla, ma portarsela in giro,viverla, distruggerla, se sei così solo da avere solo una borsa che ti ama, almeno falla stare con te al cento per cento e amala a tua volta. Se riesci ad amare una borsa, che non ha ne sentimenti, ne parole, ne un cuore, sarà poi semplicissimo amare qualcuno che possa avere tutto ciò che non ha una borsa, ma che soprattutto possa avere un cuore capace di amarti.