mercoledì 6 gennaio 2010

My first dream in 2010.

2010.
Ho sognato, questa notte. Era una vita a dire il vero che non sognavo.
Già, dev'essere stato il primo vero sogno del 2010, bella roba.
Ho sognato che andavo ad un concerto di Madonna, al quale mia madre non mi voleva mandare, ma poi alla fine dovette cedere.
Partivo per Roma alle 3, il concerto era alla sera, treno Frecciarossa, molto costoso, e mia madre non mi disse nulla.
Ero da solo, per la prima volta a Roma, completamente solo, io e il mio iPod.
Non avevo paura, non avevo dubbi o pensieri, ero molto gioioso, ero in una città più grande della mia, che non conoscevo, ed ero solo, dovevo andare ad un concerto quando il giorno stesso non avevo ancora il biglietto, ma ero felice, non avevo accessori di moda, cose firmate, borse di Chanel, e, checchè se ne possa pensare, ero comunque felice. Allora penso, dai che non sono poi così materialista, ed ecco, folla di gente, e li in mezzo trovo un vecchio amico, che spero potrà leggere ciò, mi ferma e parliamo, gli chiedo del concerto e di come arrivarci, e lui mi dice anche che non ci andrà più, che l'aveva già visto, e che inoltre aveva il suo biglietto e non sapeva che farne.
Gli comprai il biglietto e mi dirissi verso l'ignoto..
Ed ecco, folla di gente, e li tra la folla un sacco di persone che hanno fatto parte della mia vita.
Il concerto comincia, era come dentro una grandissima palestra, lei sotto e noi sulle gradinate tutt'attorno.
M era fantastica, come sempre, poi ad un certo punto, la musica s'interrompe, M svanisce, e tutti sul fondo di quell'enorme palestra.
Io mi ritrovo a ballare, a parlare di seguito con Madonna, e poi mi ritrovo per terra, sdraiato, con affianco te.
Tu che mi dici che hai fatto un errore, tu che mi dici che mi vorresti ancora con te, tu che mi baci, sapendo che quel che hai,anzi abbiamo, fatto è sbagliato nei confronti de "l'altra persona".
Mi sento in colpa, non posso dire a "l'altra persona" tutto, e tu nemmeno non puoi. Abbiamo paura.
La scena si spegne.
Ora siamo in un treno, è tutto strano, forse stiamo tornando da Roma, forse no. Nulla è comunque chiaro. Ora non sei più con me, ora c'è "l'altra persona". E' con me. Apro gli occhi. Comincio a pensare, fa male, fa male sognare, ne sono sempre più convinto. Anche se sono sollevato, in modo malinconico, al pensiero che non sia davvero successo nulla di ciò.
Buon 2010 allora, con la speranza che la vita sia migliore di quella che sogniamo durante la notte.

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